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7 Marzo 2022

8 marzo

in occasione della giornata internazionale della donna, pubblichiamo un contributo scritto dalla dr.ssa Carla Mastella, delegata dell’ordine alla commissione pari opportunità regionale.

Ed è ancora 8 marzo. Una data conosciuta ormai in tutto il mondo come l’International Women’s Day (IWD), ovvero la Giornata internazionale dei diritti della donna, un momento per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.


Ed è ancora 8 marzo. Una data che continuerà ad apparire nei nostri calendari fino al giorno in cui veramente vi sarà parità di diritti tra uomini e donne in tutti i contesti. Solo allora, non sarà più necessario celebrare tale tragica ricorrenza.


E questo 8 marzo è ancora più sentito perché il mondo lentamente in alcuni contesti ha fatto un passo indietro, basti pensare all’Afghanistan dove recentemente le donne e le giovani in primis sono gradualmente riscomparse dalla scena politica, economica e sociale, andando a perdere anche il diritto allo studio e quindi a crescere intellettivamente.


È un 8 marzo di sangue questo, dove le donne nel conflitto ucraino-russo difendono i loro figli, lottano, resistono, fuggono, muoiono, partoriscono, ma soprattutto aiutano. In tutti i conflitti che la storia ricorda solo gli uomini come protagonisti, ma nel silenzio e negli spazi bianchi delle righe dei testi di storia, ci sono quelle donne a cui è stato riservato il compito di supportare, difendere, fornire aiuto, accompagnare i figli ed i mariti al fronte, financo abbracciare il fucile.


Ma è la cultura la chiave di volta, quella cultura di cui tutti hanno diritto e che permette di poter rincorrere la pace e nella pace la parità dei diritti umani. La cultura ci unisce, ci definisce, e costituisce un orizzonte che va oltre noi stessi.


Ed è ancora 8 marzo, un giorno in cui ricordare che l’amore e la passione per la chimica e per la fisica ci accomunano tutti, colleghi e colleghe, perché siamo Chimici e Fisici a prescindere dal genere, ma ancora di più ci accomuna l’amore per la pace e per il rispetto dei diritti dell’individuo.

L’auspicio di questa giornata, colleghe e colleghi, è quello di continuare a perseguire, insieme, lo sviluppo della cultura, la parità e dignità nel lavoro per tutti – uomini e donne, parità tra professioni e nella vita quotidiana. Ancora molto è da fare per permettere alle professioniste di avere pari dignità in tutti gli ambiti lavorativi ed adeguate misure compensative in grado di permettere una conciliazione vita e lavoro adeguata.
Ma ancora molta strada è da fare insieme per garantire a tutti i nostri professionisti Chimici e Fisici parità e dignità nel lavoro con giusto riconoscimento economico, sociale, di ruolo e competenze.

Cultura, scienza, lavoro ed uguaglianza di genere devono essere un paradigma irrinunciabile in una società dove la pace permetta lo sviluppo dell’identità di ogni individuo.

A tutti l’augurio di un sereno 8 marzo 2022

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